L’Amministrazione Statale per l’Industria e il Commercio (acronimo inglese: SAIC) di Pechino ha reso noto che le proteste da parte di acquirenti insoddisfatti dei prodotti comprati online sono aumentate dell’87,3% nel 2015, per un totale di 145.800. Il maggior numero di lamentele riguarda la scarsa qualità degli articoli e la pubblicità ritenuta ingannevole. A seguire: non originalità dei prodotti, falsa promozione e mancato rispetto della possibilità di vedersi restituire il denaro se l’articolo è rispedito al venditore entro 7 giorni dalla data d’acquisto (come prevede la legge). Tra gli acquisti più soggetti a reclamo scarpe, borse, abbigliamento e prodotti di lusso. SAIC ha annunciato che introdurrà nuove normative a difesa del consumatore. Lo scorso ottobre, la principale associazione cinese di consumatori aveva comunicato una situazione ben più grave, sostenendo di aver ricevuto oltre 146.000 reclami per acquisti online insoddisfacenti nel solo terzo trimestre del 2015. (ap)
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