La crisi del governo preoccupa la moda. Cirillo Marcolin lo dice chiaro e tondo, in poche parole ma significative. Il presidente di Confindustria Moda esprime “forte preoccupazione” per gli sviluppi successivi alle dimissioni presentate dal presidente del Consiglio Mario Draghi (nella foto), ma respinte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In un contesto internazionale contraddistinto da forte incertezza dei mercati, a causa di pandemia e guerra, l’instabilità che vivono i palazzi romani non giova a un settore così a vocazione internazionale.
La crisi del governo preoccupa la moda
“Il mondo del Tessile, Moda e Accessorio esprime forte preoccupazione per gli sviluppi politici che il Paese sta vivendo”. Lo afferma Cirillo Marcolin presidente Confindustria Moda. “Il contesto attuale impone che il governo possa lavorare e portare avanti tutti gli impegni assunti, sia sul piano interno, che a livello internazionale – continua -. Il nostro settore, che occupa circa 600.000 persone in Italia ed è il principale contributore alla bilancia commerciale del Paese, non è ancora completamente uscito dalla crisi pandemica. La ripresa del comparto è messa a rischio dall’esplosione dei costi di energia e materie prime, dalla crescita dell’inflazione e dalla forte esposizione sui mercati internazionali delle nostre imprese”. Una fase di ripartenza su cui pesano ancora la pandemia e la guerra in Europa dell’Est, cui ora va ad aggiungersi la crisi politica. Marcolin parla così di “grave irresponsabilità”. “Siamo in balia di meri calcoli elettorali che minano la fragile ripresa di tutta l’Italia, oltre che del nostro settore”. (art)
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