Considerateci di più (a livello politico) in Europa per restare leader nel mondo. Si basa su 8 punti il documento sulla strategia di rilancio post pandemico che il settore continentale TCLF ha sottoposto alla Commissione Europea. Un settore che raggruppa tessile, abbigliamento, pelle e calzature. Ed è composto da 200.000 aziende che generano oltre 200 miliardi di euro di fatturato e danno lavoro a quasi 2 milioni di persone (dati 2019). Un comparto enorme che è stato uno dei più colpiti da Covid con un calo delle vendite retail del 25% nel 2020.
Transizione green e digital
Lo scorso 5 maggio, la Commissione Europea ha pubblicato un aggiornamento della sua nuova strategia industriale intitolato ”Costruire un mercato unico più forte per la ripresa dell’Europa”. Nei giorni successivi, le associazioni europee del settore TCLF (tra cui Cotance per l’industria conciaria, CEC per le calzature ed Euratex per il tessile) si sono riunite per chiedere maggiore considerazione e un sostegno all’Europa attraverso una strategia fondata sulla transizione green e digital.
Considerateci di più
Il 25 maggio, poi, i rappresentanti TCLF hanno incontrato la Commissione Europea. Risultato: una dichiarazione congiunta che sottolinea la necessità di una strategia dedicata per aiutare il settore a sopravvivere dopo la pandemia, mentre continua ad affrontare una dura e, a volte, sleale concorrenza globale.
Due preoccupazioni
Due le preoccupazioni principali emerse durante l’incontro: la carenza nelle catene di valore strategiche e la mancanza di lavoratori qualificati. Ecco, dunque, che occorre pensare a un “percorso di transizione” dell’ecosistema produttivo che punti a investimenti green e digital. “La creatività delle aziende e delle persone del settore TCLF europeo è una caratteristica culturale distintiva che non ha eguali nel mondo” dice Gustavo Gonzalez-Quijano, segretario generale di Cotance. “È quindi essenziale che i nostri governanti applichino la massima attenzione nel trovare il giusto mix di incentivi e direttive per assicurare uno sviluppo sostenibile. E che il loro contributo alla società non venga compromesso”. (mv)
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