Il quadro ancora non è chiaro. Non potrebbe essere altrimenti. Ma il livello di allarme è già alto, perché Coronavirus minaccia vendite e relazioni industriali. Claudio Marenzi è CEO di Herno, nonché il presidente di Confidustria Moda e di Pitti Immagine. Quando, parlando con Il Corriere della Sera, analizza lo scenario globale all’insorgere dell’epidemia di Coronavirus non può negare di essere “molto” preoccupato.
Coronavirus minaccia vendite e relazioni industriali
Per il lusso italiano la Cina “non è un mercato che si può sostituire rapidamente, assolutamente no”, afferma. Elementi per elaborare un outlook preciso sulle conseguenze da aspettarsi non ce ne sono ancora: “Abbiamo fatto dei ragionamenti al nostro interno – continua Marenzi (nella foto) –, ma ancora non sappiamo dire a quanto ammonteranno i danni. Pensiamo, però, che saranno peggio di quelli causati dalla Sars”. Perché? “Non ci saranno solo le mancate vendite, ma anche un effetto rilevante sulla parte industriale”.
Il ruolo della Cina
Arbitro della vicenda è, of course, Pechino. “Non era mai successo che si chiudesse una città o che si arrivasse alla quarantena di 60 milioni di persone – espone Marenzi –. La Cina sta correndo il rischio di una caduta di credibilità del sistema. Il problema è che siamo tutti collegati”. Solo una tempestiva soluzione del problema può rasserenare gli animi: “Tutto dipenderà da quanto rapidamente riusciranno a risolvere l’epidemia – conclude il presidente di Confindustria Moda –. Il rischio è che questa situazione si ripercuota negativamente sull’economia mondiale di quest’anno e non solo di quest’anno”.
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