Cosa ci dice del lusso accessibile lo scontro tra Tapestry e FTC

Cosa ci dice del lusso accessibile lo scontro tra Tapestry e FTC

Il lusso accessibile è al centro della disputa tra Tapestry+Capri Holdings e FTC – Federal Trade Commission. Il dibattimento, infatti, si basa sulla presentazione di entrambe le parti alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti di Manhattan della definizione di lusso accessibile. Per gli addetti ai lavori, quella di FTC è una battaglia politica per difendere la classe media.

Cosa ci dice FTC del lusso accessibile

FTC sostiene che l’acquisizione di Capri Holdings da parte di Tapestry creerebbe un polo capace di dominare il segmento delle borse posizionate nel lusso accessibile. Ma determinare i confini di questo comparto appare un’impresa velleitaria. Nicole Lindquist, legale di FTC, ha affermato nel corso dell’udienza, che le borse del lusso accessibile partono da 100 dollari e solo raramente raggiungono i 1.000 dollari. Ha detto anche che metà dei consumatori che acquistano modelli Coach e Michael Kors provengono da famiglie con un reddito annuo inferiore ai 70.000 dollari. “Questo caso riguarda le donne americane della classe media e operaia”, ha detto Lindquist. “Queste donne vanno all’outlet o da Macy’s alla ricerca del loro marchio americano preferito. Cercano qualcosa di carino, che non le faccia spendere una fortuna” (fonte WWD).

 

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Cosa risponde Tapestry

A sua volta il legale di Tapestry, Lawrence Buterman dello studio Latham & Watkins, ha cercato di confutare questa definizione. La quale comprende anche la dichiarazione che le borse in questione siano “tipicamente” in pelle e “tipicamente” di qualità superiore (fonte Business of Fashion). Buterman ha, invece, obiettato che non esiste una definizione semplice di lusso accessibile, poiché i suoi clienti-tipo acquistano anche borse più costose e più economiche. I consumatori – dice l’avvocato di Tapestry – “non si svegliano dicendo: voglio acquistare una borsa di lusso accessibile”. Buterman ha poi sottolineato che la fusione con Capri Holdings non creerebbe un monopolio su quello specifico segmento di mercato perché ci sono molti marchi che vendono borse a meno di 1.000 dollari. Il consumatore finale, quindi, avrebbe molte alternative qualora Coach, Kors o Kate Spade aumentassero i prezzi. Infine, ha fatto notare che se una borsa di lusso accessibile parte da un prezzo di 100 dollari, Michael Kors non rientra nella categoria, dato che il prezzo medio al pubblico delle sue borse è stato di 92 dollari nel 2023. (mv)

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