Il problema dei furti continua a preoccupare varie aree del territorio toscano, e quando non sono le aziende dell’area pelle ad essere prese di mira, lo sono le case e le proprietà degli imprenditori. Nei giorni scorsi, al centro delle pagine di cronaca locale, due colpi di grave entità ai danni di due capi d’impresa: sulle colline capannoresi, in provincia di Lucca, alcuni giorni fa è stata svaligiata la villa della famiglia Pierangelo, titolare del calzaturificio “Dolcast” di Segromigno Piano. Dall’abitazione i ladri hanno portato via tra i 40 e i 50.000 euro di refurtiva in gioielli, anelli, monili “che oltre al valore economico avevano per noi anche quello affettivo”, come racconta la vittima dell’agguato. Mentre a Staffoli, frazione del Comune di Santa Croce sull’Arno, la scuderia Ippica Wave della famiglia Lami, della Conceria Lamipel, ha visto rubare due cavalli da corsa dal valore economico inestimabile: Unicka e Vampire Dany. I due campioni del trotto, uno dei quali erede di Varenne, sono stati portati via, probabilmente in un furto su commissione, durante la notte tra il 6 e il 7 marzo, forse approfittando di un guasto al sistema di allarme. Un duro colpo per Gianluca e Giovanna Lami, che considerano da sempre i loro cavalli come parte della famiglia. Il furto è considerato un vero e proprio rapimento: i cavalli potrebbero essere stati rubati a scopo di estorsione. Il caso è stato portato in Parlamento, a Roma, dall’onorevole Pd Edoardo Fanucci: “Si colpisce a morte tutta la filiera ippica. Portato via un patrimonio italiano”. Anche il programma televisivo “Chi l’ha visto?” si occuperà del furto dei due campioni dell’ippica e tra amici e appassionati circola già l’hashtag #restituiteciunickaevampiredany. Alviero Martini, invece, ha denunciato di essere stato aggredito la mattina del 7 marzo a Milano, nei pressi della Stazione Centrale, da tre rapinatori che gli hanno sottratto 100 euro, un braccialetto d’oro e una borsa contenente 20 orologi che lo stilista stava portando a riparare. Martini ha anche riportato lievi contusioni e un livido al polso causato dalla lama del coltello usato per sfilargli il bracciale. (mvg)