Dal 6 settembre Prada chiederà ai dipendenti Green Pass o tampone

Dal 6 settembre Prada chiederà ai dipendenti Green Pass o tampone

I circa 3.000 dipendenti Prada in Italia, a partire dal 6 settembre, per accedere al luogo di lavoro dovranno esibire il Green Pass o il certificato di guarigione. Chi non ce l’ha dovrà sottoporsi periodicamente al tampone rapido, a spese dell’azienda. Questa la decisione della griffe che ha intenzione di arrivare ad un accordo sindacale. Ma il divario di vedute con le organizzazioni che tutelano i diritti dei lavoratori è ampio. In questi giorni Prada sta effettuando il censimento dei lavoratori per costituire una banca dati su chi risulta vaccinato e chi no. La decisione della fashion house ha aperto il dibattito in Italia.

La nota di Prada

In una nota riportata da Il Sole 24 Ore, Prada afferma di ritenere “decisiva” la campagna vaccinale. Per questo “il Green Pass può essere accolto all’interno dell’azienda come una tutela, uno strumento di sicurezza per i lavoratori”. L’obiettivo “condiviso anche con le rappresentanze sindacali interne” è “mantenere ambienti di lavoro sicuri, utilizzando tutte le forme di protezione e prevenzione messe a disposizione dalle autorità sanitarie”.

 

 

Il censimento

La decisione di Prada ha fatto storcere il naso alle organizzazioni sindacali. Il Corriere di Arezzo scrive che venerdì 27 agosto i lavoratori hanno ricevuto una nuova comunicazione dall’azienda. Questa motiva l’esigenza di censire il tasso di vaccinazione tra i dipendenti per ragioni di sicurezza degli stessi. Da mercoledì primo settembre sull’intranet MyPrada “sarà disponibile un questionario, semplice e veloce, sullo stato della propria vaccinazione. Tutti i dipendenti sono chiamati a rispondere entro il 3 settembre”.

Il dissenso dei sindacati

Una lettera che ha ampliato le distanze con i sindacati. Questi rivendicano come non ci sia una legge che prevede l’obbligatorietà del Green Pass per andare al lavoro. La testata toscana ipotizza anche ricorsi legali o la richiesta di intervento al Prefetto di Arezzo (per le aziende Prada della zona) per dirimere la questione. (mv)

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