Di stop in stop: le concerie di Kanpur si fermano ancora. Il governo dello stato indiano dell’Uttar Pradesh ha imposto un nuovo blocco delle attività per un gruppo consistente di aziende del distretto conciario. Come riporta outlookindia.com, il consiglio regionale per il controllo dell’inquinamento avrebbe ordinato a 248 concerie di Jajmau di interrompere qualunque attività fino a nuove disposizioni.
Ennesimo blocco
Il precedente blocco delle attività per le imprese del distretto era durato 13 mesi. La misura era stata assunta per ridurre l’inquinamento del Gange. In altre parole: secondo i tecnici del governo alcune concerie del distretto scaricherebbero nel fiume sostanze derivanti dai processi di lavorazione senza prima trattarle. Lo scorso dicembre, al termine di questo periodo di sospensione, le autorità hanno consentito a un gruppo di concerie di riprendere la produzione. Ad altre, invece, non è stato concesso in vista delle celebrazioni per il Magh Mela. Le concerie a cui è stato permesso di lavorare lo hanno potuto fare solo a metà della capacità produttiva e per 2 mesi. Il tutto, a patto di rispettare le norme anti-inquinamento. Il permesso è in scadenza il 19 febbraio. Le autorità non lo avrebbero rinnovato.
Situazione critica
L’area di Jajmau è una di quelle con maggiori difficoltà nella zona di Kanpur. Stando ai media locali, Feroz Alam della Small Tanners Association avrebbe dichiarato quanto segue. “Durante gli ultimi due mesi non una notifica è stata inviata alle concerie da parte del Consiglio Regionale dell’inquinamento perché nessuna ha infranto le norme“. Gli imprenditori locali sostengono che le autorità abbiano imposto il nuovo stop senza addurre alcuna motivazione.
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