Del lusso sappiamo tutto, o per lo meno molto. Per l’interesse giornalistico che suscitano e per gli obblighi di trasparenza che hanno per ragioni borsistiche, i grandi gruppi dell’alto di gamma sono mediaticamente esposti. Meno notorio, invece, è cosa sta accadendo al medio, inteso sia come segmento di mercato che come dimensioni aziendali. Per questo abbiamo deciso di dedicare il n. 5 – 2023 del magazine proprio al Medio (come da titolo). Con imprenditori del prodotto finito e dei materiali investighiamo sulle sorti e le prospettive di una fetta importante del made in Italy. Sferzata dalla congiuntura, ma non per questo intenzionata ad arrendersi.
Cosa sta accadendo al Medio
La platea è ampia così come le testimonianze interessanti da registrare. A proposito di retailer, abbiamo sentito Daniel Raccah di Dan John e Lello Caldarelli di Antony Morato. Anche Ermanno e Alessandro Gaetani di Anna Virgili e Elvio Silvagni di Valleverde ci raccontano il punto di vista di chi è a stretto contatto con il pubblico finale, così come Mauro Grange, CEO di Fine Sun, holding controllata da Made in Italy Fund che detiene i marchi 120% Lino, Dondup, Ghoud, Rosantica e il brand di sneaker Autry. Alessandro Olivetti di Tamaris, intanto, ci spiega perché in Germania il segmento medio sta soffocando.
Non solo
Mentre Bruno Conterno, CEO di Nice Footwear, ci racconta la strategia di un gruppo nato nella “calzatura democratica” e poi sollevatosi all’alto di gamma, Massimiliano Rossi, CEO di Zeis Excelsa, Antonio Putzolu di Barrett e Massimo Cerutti dell’omonimo calzaturificio ci spiegano l’equilibrismo di chi opera nel segmento. Con i numeri di UNIC – Concerie Italiane e la testimonianza di Diodato De Maio, amministratore delegato di DMD Solofra, rappresentiamo la prospettiva dei fornitori di pelle. Tutto questo e non solo lo trovate su Medio, n. 5 – 2023 de La Conceria.
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