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Il mercato, la moda, le griffe chiedono materiali sostenibili e circolari. Silvateam, leader mondiale nella produzione di tannini naturali, risponde lanciando Ecotan. In altre parole: una tecnologia per creare pellami riciclabili secondo un nuovo standard di sostenibilità.
Un nuovo standard di sostenibilità
“Tra noi e la natura esiste un rapporto simbiotico da oltre 150 anni – afferma Antonio Battaglia, direttore della Leather Business Unit di Silvateam -. Con Ecotan abbiamo voluto porre al centro il concetto di bio-circolarità dei pellami, valorizzando l’utilizzo nella concia dei tannini naturali e di altri biopolimeri sostenibili”. Prive di metalli e glutaraldeide, queste pelli sono realizzate secondo la filosofia cradle-to-cradle (C2C): un approccio di design rigenerativo che vede i prodotti industriali e le materie prime come parte integrante dei cicli della natura. Nel caso di Ecotan, sia gli articoli finiti che gli scarti della lavorazione delle pelli sono progettati per essere bio-circolari. Infatti, attraverso un processo di idrolisi, tornano all’ambiente sotto forma di un fertilizzante per agricoltura biologica, invece di finire in discarica per essere inceneriti.
Un percorso di filiera
Per ottenere il know-how necessario, Silvateam ha intrapreso un percorso con una serie di partner lungo l’intera filiera, dalle concerie, alle aziende di rifinizione e a quelle di riciclo. Tra i partner conciari troviamo, in Italia, Conceria Volpi, La Scarpa, Vesta, Polaris e Conceria Valdarno. In Francia: Mégisserie Rial, Tanneries Haas, Mégisserie Richard e André Hiriar. Poi, Sepiciler in Turchia e Wyny e Panamericana del Bajío in Messico. Infine, Sadesa in Argentina e JBS Couros in Brasile. Non solo: a queste aziende si sono affiancate anche, “Biofin, leader nei prodotti di rifinizione, e Fertilizzanti Certaldo, rinomata azienda italiana produttrice di fertilizzanti organo-minerali. Entrambi sono stati indispensabili per confermare la circolarità delle pelli Ecotan”, afferma Battaglia.
L’obiettivo
Nonostante sia ancora necessario creare la filiera, “l’obiettivo – conclude Battaglia – è quello di parlare direttamente ai brand, per fargli sapere che ora abbiamo la tecnologia di cui hanno bisogno per rendere possibile il riciclo di articoli in pelle”.
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