Sarebbero tre le aziende di commercio di pellami (oltre a una società immobiliare) attive in provincia di Macerata indagate nell’ambito di un’operazione della Guardia di Finanza. Un vero e proprio blitz con sequestri di computer portatili e memorie esterne nell’ambito di un’inchiesta per smascherare: un giro di fatture false e riciclaggio di denaro da 3,8 milioni di euro, risparmi illeciti dell’imposta sul reddito delle società per 801.000 euro, un’evasione di 615.000 euro dell’IVA. Come riporta il Corriere Adriatico, oltre alle Marche, l’indagine avviata nel novembre 2016 dalla Guardia di Finanza di Trieste a carico dell’ex studio di un commercialista, si è estesa a Lazio, Campania, Veneto, sta varcando i confini nazionali e ha portato a scoprire nelle Marche “teste di legno “cui erano intestate società fittizie, prestanome, società cartiere e falsi acquisti. Gli illeciti sarebbero stati commessi tra il 2012 e il 2014. Secondo l’accusa ci sarebbe “un enorme giro di fatture false (con imposte mai pagate) per mascherare il trasferimento di denaro sporco all’estero”. Fatture emesse da un soggetto di Camerino (Macerata) ma con residenza in Austria, che avrebbe ricevuto il denaro (circa 2 milioni di euro) proveniente da attività criminose di una società laziale. Le indagini svolte dalla Procura di Macerata hanno individuato conti aperti in Austria e soldi trasferiti in Slovenia. Per ora gli indagati sono 11: 7 marchigiani, 2 laziali e 2 veneti. (mv)
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