Una brutta notizia per la moda italiana. Ma, allo stesso tempo, una notizia che fa sperare. Quella brutta è che USTR (United States Trade Representative) ha deciso di imporre dazi del 25% su circa 386 milioni di dollari di merci importate dall’Italia, tra cui abbigliamento, calzature occhialeria e anche borse. Quella che fa sperare è che il provvedimento è già in stand by, In altre parole, risulta sospeso per 6 mesi in attesa di una negoziazione internazionale. Questo perché, oltre all’Italia, sono coinvolte anche Gran Bretagna, Spagna, Turchia, India e Austria. Motivo: sono tutte accusate di aver introdotto la cosiddetta digital tax.
In stand by per 6 mesi
Ieri, 2 giugno 2021, il rappresentante per il commercio degli Stati Uniti, Katherine Tai, ha annunciato la conclusione delle indagini della Sezione 301 di USTR relative alle tasse sui servizi digitali (DST) adottate da Austria, India, Italia, Spagna, Turchia e Regno Unito. La decisione finale è quella di imporre tariffe aggiuntive su alcune merci provenienti da questi paesi, sospendendole fino a 180 giorni per completare i negoziati multilaterali in corso sulla tassazione internazionale presso OCSE e durante il G20.
Un gesto distensivo
“La decisione ci era stata preannunciata da Confindustria, a cui avevamo scritto” ci spiega Tommaso Cancellara, direttore di Asssocalzaturifici. “Il congelamento del provvedimento è il gesto distensivo di Biden“. Un gesto fatto “in attesa di negoziare un approccio multilaterale e mondiale alle tassazioni delle multinazionali, comprese le altre questioni sul tavolo tra cui anche la digital tax. La negoziazione inizia già al G7 di questa settimana e poi andrà avanti in ambito OCSE e G20”. Cancellara conclude con un avvertimento: “Resta la spada di Damocle sulle nostre esportazioni in USA”. (mv)
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