Riceviamo e pubblichiamo i chiarimenti di Crocolux. Si tratta della pelletteria lombarda comparsa nelle cronache di metà gennaio relative alle accuse di caporalato lungo la filiera di Alviero Martini SPA (società con la quale il designer fondatore non ha più relazioni dal 2006). In particolar modo, le ricostruzioni giornalistiche collegano l’incidente mortale occorso a un operaio di Crocolux il 25 maggio 2023 alle condizioni di illegalità in cui opererebbe l’azienda. Di seguito la rettifica.
Crocolux s.r.l.: Chiarimenti e Impegno per la verità sulla tragedia di Abdul Ruman e sull’inchiesta relativa ad “Alviero Martini”
“In questi ultimi giorni, il nome di Crocolux s.r.l. è stato, dai medesimi organi di informazione, indebitamente associato all’indagine per sfruttamento di lavoratori nell’ambito del confezionamento di borse con il marchio “Alviero Martini”. Nessun tipo di provvedimento ha riguardato l’azienda. Questa non è stata in alcun modo sanzionata per qualsivoglia irregolarità nell’ambito della sicurezza e della salubrità nei locali di produzione. L’azienda è in grado di esibire documenti di ispezione delle autorità competenti asseveranti questa dichiarazione. Per essere più espliciti non ci sono alle dipendenze di Crocolux s.r.l. lavoratori in nero. Non esistono “dormitori” in qualsivoglia modo riferibili all’azienda di Trezzano sul Naviglio. Né si è riscontrato alcunché di estraneo alla legge e all’etica nell’ambito delle prestazioni lavorative e dei rapporti tra titolari e maestranze.
Il luttuoso evento della morte sul lavoro il 25 maggio 2023 del signor Abdul Ruman, padre di famiglia, dipendente a pieno titolo e nel rispetto delle normative vigenti, della Crocolux s.r.l., deceduto nell’ambito della struttura aziendale a Trezzano sul Naviglio (MI), ha segnato indelebilmente la vita di questa comunità lavorativa colpita affettivamente e moralmente da questa tragedia.
Dinanzi alla fine sciagurata di una persona inerme e alla evidenza tremenda di questa morte, l’esigenza di verità deve prevalere su ogni altra considerazione, consapevoli che alla verità e alle conseguenti determinazioni di giustizia ha diritto anzitutto la famiglia di Abdul Ruman.
La risposta
Crocolux s.r.l. ha intrapreso, difesa dallo Studio Legale Callipari di Verona, riguardo agli accadimenti che sono costati la vita di Ruman, un’azione civile per danni nei confronti della ditta di trasporti a cui era stato affidato l’incarico, fissato contrattualmente, di trasferire alcuni macchinari all’interno del nostro sito produttivo di Trezzano sul Naviglio, con gli esiti che purtroppo conosciamo.
Si tratta in sintesi di due distinti ordini di episodi. La Crocolux s.r.l., riguardo all’infortunio mortale che ha privato della vita il signor Ruman, ribadisce la totale correttezza e assenza di responsabilità. Rispetto allo sfruttamento di lavoratori, riafferma l’assoluta estraneità e di non essere stata oggetto di alcun procedimento restrittivo. In entrambi i casi non manca l’evidenza della medesima coloritura razzista del sospetto generalizzato creando elenchi suggestivi dove la colpa di alcune aziende è a prescindere dai fatti quella di essere guidate da imprenditori cinesi.
Reputazione e onorabilità sono beni preziosi. Tanto più nel settore della moda in cui la Crocolux s.r.l. è impegnata con successo: la produzione di borse e accessori di alta qualità, con una credibilità consolidata nel mercato nazionale e internazionale da un’esperienza di oltre 40 anni nella lavorazione di pelli pregiate. Il danno alla reputazione ed all’immagine è perciò una minaccia esistenziale, che sarà perciò tutelata in ogni sede e con il necessario rigore. Mentre ancora ci preme qui onorare la memoria del signor Abdul Ruman, per sempre impressa nella storia di questa comunità lavorativa”.
Foto dai social
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