I dazi difficilmente fanno piacere a chi vuole presidiare i mercati internazionali. Anzi, spesso fanno rosicare. Di solito per il più semplice dei motivi: aggravano i costi. Nel caso di Stella McCartney, anche perché pongono una differenza qualitativa con i prodotti tradizionali che la veg-designer non riesce ad accettare. La rassegna stampa della settimana porta alla nostra attenzione anche un’altra barriera doganale: quella delle sanzioni che stanno isolando Putin. A proposito di Russia, la prossima edizione del Salone del Mobile si presenta alla luce dell’incognita geopolitica.
Consigli di lettura:
- Ci sono dazi che fanno rosicare Stella McCartney. Quali? Lo spiega lei a Le Monde: “Quando esporto negli States una delle mie borse en cuir végétal (espressione proibita in Italia, ndr), pago tasse del 30% perché non sono un prodotto d’origine animale. Se confezionassi una borsa in cuoio di vacca, non le pagherei”. È questo che fa imbufalire la designer: lei vorrebbe tanto sostenere “la svolta veg del mondo”, ma il sistema non l’aiuta. Che peccato!;
- Se McCartney si sente penalizzata dalle tariffe doganali, la Russia si ritrova letteralmente isolata dal mondo. Dopo l’UE, anche la Gran Bretagna, infatti, ha approvato il suo pacchetto di sanzioni per bloccare l’export verso Mosca;
- FederlegnoArredo ha presentato la prossima edizione del Salone del Mobile (7-12 giugno). La Russia si presenta come una nota dolente. “Dati alla mano, pesa come export, facendo una stima reale, il 2-3%”, dice il presidente Claudio Feltrin. Ma la crisi del mercato si rifletterà negativamente su una platea molto più ampia. Così come le conseguenze non si vedranno solo sulle vendite al consumatore finale delle aziende del design, ma anche sulla disponibilità delle commodity: “Per quanto riguarda l’import delle materie prime dalla Russia (come il legno di betulla), la questione riguarda tutto il mercato”:
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