“I due loghi non sono simili”. Così, Chanel ha perso anche il secondo grado della battaglia legale contro Huawei. La griffe si oppone alla registrazione in Europa del logo del gigante tecnologico. Il tribunale dell’Unione europea ha respinto il ricorso di Chanel, che ora può presentare appello alla Corte di Giustizia della UE, la massima autorità continentale.
La vicenda
La vicenda prende il via nel 2017, quando Huawei chiede all’ufficio europeo per la proprietà intellettuale (Euipo) l’autorizzazione a registrare il proprio marchio. Questo si compone di due semicerchi verticali intrecciati a formare la lettera H. Se si ruota il marchio, i semicerchi diventano due lettere “C”. Per questo Chanel decide di intervenire per cercare di fermare l’iter. Nel 2019 Euipo respinge la richiesta di Chanel, sostenendo che non ci sia somiglianza, né possibilità di confusione, tra i due marchi. Come ricostruisce Reuters, la griffe francese del lusso si è rivolta al Tribunale dell’Unione europea a Lussemburgo, che ha respinto l’istanza.
I loghi non sono simili
“I due marchi non sono confondibili. I loghi devono essere comparati così come sono stati inviati e registrati, senza alterare il loro orientamento”, scrive il tribunale. Il verdetto evidenzia più di una differenza: il marchio Chanel ha curve più arrotondate e linee più spesse, oltre a essere orientato in orizzontale, mentre quello Huawei è orientato in senso verticale. Chanel continuerà la sua battaglia? (mv)
Immagine dal web
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