Il mercato tedesco in allarme: BTE teme il peggio, HDS/L ancora no

Il mercato tedesco in allarme: BTE teme il peggio, HDS/L ancora no

La situazione del mercato tedesco è allarmante. Le vendite di calzature sono inferiori al livello pre-pandemia, mentre quelle sul canale online sono in calo rispetto all’anno scorso. BTE, l’associazione dei retailer tedeschi di prodotti tessili, calzature e pelletteria, teme ulteriori fallimenti e chiusure di aziende nel prossimo futuro. Anche a causa delle imminenti scadenze dei prestiti erogati per sostenere le imprese durante la pandemia. La stessa BTE ritiene che il fatturato attuale di molti negozi di scarpe e di borse non sia sufficiente per compensare l’aumento delle spese, tra energia, personale e affitti. Su La Conceria n. 10, dal titolo Mercato, ospitiamo l’intervista a Manfred Junkert, direttore di HDS/L, che invece predica maggiore ottimismo.

Il mercato tedesco in allarme

Partiamo dai numeri. Secondo una stima di Statista Market Insights le vendite di scarpe in Germania raggiungeranno quest’anno i 10 miliardi di euro. Un livello molto più basso rispetto agli 11,6 miliardi del 2019. Nonostante un aumento dei prezzi medi dei prodotti che, però, ha portato ad una contrazione dei consumi. Lo riporta il sito Shoez.biz. Nel trimestre luglio-settembre, le vendite online di scarpe sono diminuite del 18,6% rispetto al 2022 passando da 966 a 787 milioni di euro. L’associazione federale del commercio elettronico e della vendita per corrispondenza (BEVH) non pensa che le vendite online si riprenderanno presto perché, per il momento, “nulla è cambiato”. Anzi, secondo un sondaggio effettuato dalla stessa associazione, più di un intervistato su quattro (il 27%) vorrebbe limitarsi ancora di più negli acquisti.

 

 

Uno scenario preoccupante

Il quadro non è dunque rassicurante. E si teme che possa portare ad ulteriori conseguenze, oltre le chiusure e i fallimenti delle catene retail già registrati. Tutta la preoccupazione tedesca viene espressa da BTE. Delle imminenti scadenze per il rimborso dei prestiti abbiamo detto in apertura. In media, i rivenditori di scarpe e borse, al netto dell’inflazione, registrano una perdita di fatturato rispetto al 2019 nell’ordine della doppia cifra. E anche il confronto rispetto al 2022 potrebbe evidenziare un segno meno. Junkert (HDS/L) dalle pagine del nostro mensile predica ottimismo per il 2024: “Primo, perché non credo potremo andare più in basso di così. Certo sarebbe più agevole se ci fossero aiuti governativi. E poi perché il retail evolverà”. (mv)

Leggi l’intervista integrale a Junkert

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