“Il primo Valentino sono io”. È quanto afferma, in sostanza, Mario Valentino nella documentazione depositata alla corte distrettuale della California. Il brand campano si difende da Valentino, che lo accusa di aver infranto l’accordo di “non belligeranza” siglato dalle parti nel 1979. Inoltre, i legali di Mario Valentino affermano che Valentino sta “esercitando la sua posizione finanziaria enormemente superiore per avviare un contenzioso lungo e costoso e schiacciare la controparte”.
Il primo Valentino sono io
La causa pendente in California è stata avviata da una denuncia della griffe fondata da Valentino Garavani. Entrambe le parti, però, corrono un grande rischio. Dal momento che non sono arrivate a un accordo extragiudiziale, l’iter procede. Mario Valentino ha depositato un fascicolo con la sua tesi difensiva in 25 punti. Ne dà conto il sito specializzato in controversie legali The Fashion Law. Tra i punti difensivi vi è il primato storico: “Mario Valentino ha fondato l’attività in Italia nel 1952, ben prima che Valentino Garavani lanciasse il suo marchio”.
Il contrattacco
Il brand campano ribalta il fronte e passa all’attacco. I suoi legali sostengono che “è Valentino ad avere infranto l’accordo”. Perché? “Per le sue borse avrebbe dovuto utilizzare il simbolo o il nome per esteso cioè Valentino Garavani, per evitare confusione. Tuttavia, a partire dall’autunno 2017 e fino ad oggi, non lo ha fatto”. Secondo Mario Valentino, dicevamo, la controparte sfrutta la sua grandezza e notorietà per tentare di schiacciare il più piccolo Mario Valentino. La difesa chiede al Tribunale, quindi, di rigettare in toto le richieste di Valentino. (mv)
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