Il punto di vista di Pittards sul conflitto in Etiopia

Il punto di vista di Pittards sul conflitto in Etiopia

“Dal conflitto in Etiopia per ora nessun problema per noi”. Lo spiega con una breve dichiarazione il gruppo Pittards. La società britannica ha legami con l’Etiopia sin dai primi del Novecento. Il gruppo possiede nel Paese africano una conceria, un guantificio e un calzaturificio. Da circa un anno in Etiopia è in corso una guerra civile che si fa sempre più cruda.

Il conflitto in Etiopia

In Etiopia il governo di Abiy Ahmed (premio Nobel per la Pace 2019) è impegnato da un anno nel conflitto con il Fronte di liberazione popolare del Tigray. Nella dichiarazione del 12 novembre, Pittards scrive: “Il board è consapevole dell’attuale situazione in Etiopia. Al momento le attività del gruppo, inclusa la libera circolazione di merci, servizi e persone, non sono state colpite”. L’azienda monitora l’evolversi dello scenario. Pittards ha chiuso il 2020 con ricavi a 15,2 milioni di sterline (rispetto ai 22,3 del 2019) a causa della pandemia.

 

 

La conceria

La conceria Pittards Ethiopia Tannery Share Company è sotto il controllo del gruppo britannico dal 2005. In questo modo Pittards gestisce direttamente la supply chain dalla pelle al prodotto finito. E questo, vanta il gruppo, offre “un vantaggio competitivo per i marchi che intendono rifornirsi nella regione”. (mv)

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