Il governo ha approvato il Documento di Economia e Finanza, dove comincia a delineare l’ambito delle azioni a sostegno delle aziende danneggiate dal caro bollette e dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Ma le premesse del DEF in ambito di sostegno alla liquidità deludono la redazione del Sole 24 Ore. Che trova indicazioni non a misura di piccola e media impresa.
Le premesse del DEF
Dunque, dalla lettura de Il Sole di apprende che il DEF predispone il rifinanziamento del fondo di Garanzia per le PMI gestito da Mediocredito centrale. Molto di più, non si sa. Nel documento “non ci sono specifiche per quali entità e su come si intendono declinare i nuovi interventi”, nonostante “il nuovo Temporary Framework della Commissione lasci ampi margini di flessibilità” ai Paesi membri in termini di sostegno e ristori alle imprese. Il quotidiano si affida alle indiscrezioni. Pare che l’esecutivo non sarebbe intenzionato “ad allentare i paletti introdotti con la legge di Bilancio approvata a fine anno”. Rimarrebbero, dunque, la soglia per le garanzie all’80% e il pagamento dal primo aprile della commissione per i finanziamenti per investimenti.
I motivi di delusione
Il rifinanziamento del fondo gestito da Mediocredito centrale è già importante, riconosce il Sole. Perché se la gestione fosse rimasta in capo solo a SACE avrebbe voluto dire che le garanzie sarebbero state appannaggio solo delle grandi aziende. Ma per le PMI non è detto sia abbastanza. Il Sole auspica l’innalzamento della soglia al 90% e la rimozione della commissione.
In foto (Shutterstock) il presidente del Consiglio, Mario Draghi
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