In India brucia una pelletteria e il bilancio è terribile. L’inferno si è scatenato ieri, domenica 8 dicembre, quando un terribile incendio ha distrutto una pelletteria a Nuova Delhi, in India. Il bilancio è tragico: sono morte 43 persone. Il rogo è scoppiato intorno alle 5 del mattino in un edificio di Anaj Mandi, antico quartiere della capitale indiana. La zona è molto popolosa e caratterizzata da vicoli stretti che hanno rallentato l’intervento dei vigili del fuoco. A dare l’allarme sono stati i residenti.
Intrappolati ai piani alti
Secondo le prime ricostruzioni, l’edificio di quattro piani ospitava una fabbrica abusiva di cartelle da scuola, borse e accessori d’abbigliamento. Al suo interno erano presenti anche scorte di carta e plastica che hanno alimentato le fiamme innescate, pare, da un cortocircuito. All’interno dell’edificio, distribuiti fra il terzo e il quarto piano, dormivano i lavoratori. Si tratterebbe di un centinaio di persone, la maggior parte delle quali emigrati musulmani provenienti dallo Stato del Bihar. I lavoratori sono rimasti intrappolati dalle fiamme nei locali in cui dormivano, invasi dal fumo.
Bilancio tragico
I funzionari della polizia di Nuova Delhi hanno spiegato che circa 60 persone sono state recuperate dai vigili del fuoco. Di queste, 43 hanno perso la vita principalmente a causa dell’inalazione dei fumi. Gli altri sono stati ricoverati negli ospedali della città. Tra le vittime vi sarebbe anche un ragazzino di 13 anni. La polizia, a quanto risulta, avrebbe arrestato il proprietario della fabbrica abusiva.
Le reazioni
La tragedia ha scosso l’intera popolazione indiana. Il premier indiano Narendra Modi ha twittato: “L’incendio verificatosi ad Anaj Mandi a Delhi, su Rani Jhansi Road, è orribile. I miei pensieri vanno a tutte le persone che hanno perso i loro cari”. Il primo ministro di Delhi, Arvind Kejriwal, avrebbe annunciato un risarcimento da 1 milione di rupie per i familiari delle vittime e di 100.000 rupie per i feriti.
Immagine tratta da thehindu.com
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