Contro il divieto al commercio di vacche, tori e manzi, appena entrato in vigore nello stato indiano di Maharashtra, si è espresso Rafeeque Ahmed, presidente di All India Skin and Hide Tanners and Merchants Association. “La produzione di conciato finito è destinata ad abbassarsi perché ci costerebbe troppo importare grezzo. Nei primi giorni, successivi all’entrata in vigore del divieto, i costi di approvvigionamento sono già aumentati del 5%”. Dal Maharashtra proviene il 40% dei grezzi di toro del Tamil Nadu e la qualità delle pelli è ritenuta tra le migliori del Paese, “seconda solo a quelle di Kolkata e del Punjab”. Ahmed ritiene che la normativa subentri proprio nel momento in cui “il settore conciario indiano sta raccogliendo gli ordinativi dei clienti che hanno lasciato la Cina”. La legge, in vigore dal 5 marzo grazie agli uffici del partito Bharatiya Janata, è stata accolta favorevolmente dalla popolazione hindu, mentre la macellazione e il commercio dei capi sono in mano ai musulmani. (pt)
TRENDING