Lo si può definire come uno dei modi per esprimere quella solidarietà di filiera di cui, su questo sito, ha parlato il presidente UNIC – Concerie Italiane, Gianni Russo. In un sistema produttivo dove ognuno è cliente di qualcun altro, si sta diffondendo un appello che somiglia molto a un allarme. Appello e allarme che, vivendo in un’epoca social, si sono trasformati in un hashtag. Questo: #iopagoifornitori.
#iopagoifornitori
#iopagoifornitori è una vera e propria campagna di sensibilizzazione nata a Brescia. A lanciarla è stato Alfredo Rabaiotti, titolare di Becom, agenzia specializzata in marketing strategico. Obiettivo “stimolare le imprese del sistema economico a rispettare i termini di pagamento pattuiti con i fornitori”. Un impegno complicato, ma, secondo i promotori, da perseguire “nonostante le difficoltà legate alla situazione del coronavirus e, più in generale, utile per diffondere prassi trasparenti ed efficienti”. Associazioni industriali territoriali e aziende a tutti i livelli della filiera pelle lo stanno condividendo, anche senza aderirvi direttamente. L’emergenza Covid-19, infatti, starebbe innescando effetti domino di aziende che, a tutti i livelli della filiera, richiedono in modo unilaterale slittamenti e dilazioni di pagamento.
Solidarietà di filiera
Voci che queste richieste si stiano insinuando nel tessuto imprenditoriale del sistema pelle arrivano da più parti. Così come le prese di posizione a favore della solidarietà di filiera e del rispetto degli impegni presi. Una è quella di ASSA, l’associazione di Santa Croce sull’Arno che riunisce le aziende terziste del settore conciario. Ma ce ne sono tante altre, spesso condivise sui social. Per esempio, una è quella di Gruppo Mastrotto: “Non si è di fatto ancora concluso il primo mese di una crisi globale senza precedenti e già abbiamo evidenze di imprese che decidono deliberatamente di non pagare i propri fornitori. Siamo convinti che, in un frangente così delicato che ci vede tutti coinvolti, un atteggiamento di questo tipo rappresenti il contrario del senso civico, imprenditoriale e culturale di unità. Ogni ritardo anche piccolo nei pagamenti rappresenta, infatti, un’ulteriore spallata ad un sistema economico e sociale già in difficoltà”. Sulla stessa lunghezza d’onda Gruppo Peretti: “In oltre 50 anni di storia, per nessun motivo, il Gruppo ha mai ritardato o non onorato le scadenze e gli impegni presi con i propri fornitori”. Perché “li considera patrimonio fondamentale e di valore assoluto. Di fronte all’emergenza economico/sanitaria generata dal Covid-19, manteniamo inalterati i valori tramandati di generazione in generazione. Poiché riteniamo eticamente e professionalmente corretto rispettare gli impegni presi.
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