Il gruppo JBS rimanda a tempo indefinito la quotazione della sussidiaria statunitense presso la Borsa di New York. L’operazione, immaginata con un’offerta pubblica iniziale di 500 milioni di dollari, non è stata cancellata dalle agende, ma congelata in attesa di condizioni più favorevoli. Per la famiglia Batista, che tramite la finanziaria J&F controlla il 42% della holding della carne, una nuova battuta d’arresto. Che rallenta uno dei piani più preziosi: quello di svincolare la società che gestisce le attività globali di JBS dalle difficoltà che il gruppo, in seguito all’esplosione del caso Lava Jato, affronta in patria.
TRENDING