Dopo otto anni, Pierre Denis, amministratore delegato di Jimmy Choo, dice addio al brand di scarpe controllato da Capri Holdings. Il CEO lascia a maggio e il gruppo americano fa sapere di essere già alla ricerca del suo successore. Denis, nel frattempo, ha già trovato un accordo con Coty, colosso USA della profumeria e della cosmesi.
Dal 2012
Nel 2012 Denis assunse l’incarico lasciato vacante da Joshua Schulman. In questi 8 anni, molti sono stati i cambiamenti che hanno interessato il marchio. Due su tutti. Il primo: la quotazione alla Borsa di Londra nel 2014. Il secondo: il passaggio di proprietà dalla holding Jab all’allora Michael Kors Holdings. Correva l’anno 2017 e il valore dell’operazione fu pari a 1,35 miliardi di dollari.
Il saluto di John Idol
John Idol, presidente e CEO di Capri Holdings, ha detto: “Pierre è stato un grande leader di Jimmy Choo. Ha garantito prestazioni forti e costanti e favorito la crescita del marchio. Lascia un’azienda che, oggi, gode di ottima salute”.
Inumeri di Jimmy Choo
Secondo le previsioni di Capri Holdings, Jimmy Choo dovrebbe chiudere l’esercizio 2019-2020, che terminerà a fine marzo, con un fatturato di 578 milioni di dollari, in ribasso rispetto ai 590 del precedente esercizio. Il marchio ha chiuso i primi nove mesi a quota 448 milioni di dollari e prevede di incassare 130 milioni di dollari nel quarto e ultimo trimestre. Nel terzo trimestre le entrate sono state di 165 milioni di dollari, in crescita dell’1,9% su base annua. Nel dicembre scorso Capri Holdings ha acquisito il calzaturificio pistoiese Alberto Gozzi, produttore per Jimmy Choo. Lo scorso anno il brand aveva annunciato di voler accentuare gli investimenti nelle collezioni di pelletteria. (mv)
Nella foto, un’immagine tratta da jimmychoo.com e, nel riquadro, Pierre Denis (Shutterstock)
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