Nel 2018 Kering avrebbe pagato stipendi per 78 milioni di euro a “misteriosi beneficiari”, presumibilmente manager del gruppo, tramite Castera, società con sede in Lussemburgo. In questo modo avrebbe versato “meno dell’1% dei contributi sociali”, mentre sarebbero stati “almeno il 10% se gli emolumenti fossero stati pagati in Francia”. È il contenuto dell’ultimo leak sulle pratiche finanziarie di Kering, gruppo che gestisce (tra gli altri) i marchi Gucci e Yves Saint Laurent. Lo riporta Le Monde nel contesto dell’inchiesta, condotta in collaborazione con altre testate, OpenLux.
Ultimo leak
Kering, sostiene l’inchiesta, avrebbe organizzato “un sistema di remunerazione off-shore”. Il gruppo francese non è nuovo a questo tipo di accuse. È notizia di dicembre che sarebbe sotto inchiesta in Francia per evasione fiscale. Mentre nel 2019 ha chiuso un accordo con l’Agenzia delle Entrate per risolvere un contenzioso per un presunto sistema d’evasione sviluppato tra il 2011 e il 2017. Kering, tornando all’inchiesta di Le Monde, “ha riconosciuto che diversi manager delle società del gruppo sono stati assunti e retribuiti” da Castera. Tra questi non ci sarebbe né il CEO François-Henri Pinault, né il “suo braccio destro” Jean-François Palus.
La posizione di Kering
All’agenzia AFP da Kering spiegano che avere filiali in Lussemburgo “è normale per un gruppo internazionale presente in più di 60 Paesi”. In questo senso, il gruppo si sente in una posizione sicura: “L’attività di queste società, di cui il numero è molto limitato e l’esistenza legata a ragioni storiche, è perfettamente legittima e legale”. In ogni caso, secondo Le Monde il sistema di pagamento tramite Castera è stato abbandonato a marzo 2019. Quando, cioè, Kering ha trasferito “la maggior parte delle attività” dal Lussemburgo ai Paesi Bassi. “Un altro paradiso fiscale – chiosa la stampa francese – leggermente più opaco, dove non ha l’obbligo di pubblicare i suoi conti”. Ancora ad AFP, che chiede conto dei rumors sulla richiesta da parte delle autorità fiscali francesi di 150 milioni di euro “come parte di un adeguamento fiscale sulla sua controllata francese Yves Saint Laurent”, da Kering rispondono che “il segreto fiscale non consente di confermare o negare queste cifre”.
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