La carne sintetica non è ancora in distribuzione nell’area UE. Ma, con la l’ultima mossa di Aleph Farms, bussa ai confini dell’Europa. Già, perché la startup israeliana, tra le realtà che investono nella produzione di prodotti animali coltivati in bioreattori, ha presentato all’autorità per la sicurezza alimentare svizzera (USAV) la domanda di autorizzazione al commercio di carne in vitro entro i confini della Confederazione Elvetica. Ora nel Parlamento svizzero c’è chi solleva l’opportunità politica, oltreché di sicurezza sanitaria, di aprirsi ai nuovi prodotti carnei. Mentre in Italia di recente il Senato ha approvato il DDL che vieta la produzione, distribuzione e vendita di carne sintetica.
Bussa ai confini dell’Europa
Ora si attende che USAV si esprima sulla richiesta di Aleph Farms (che si muove in partnership con il player della distribuzione, nonché investitore, Migros). Come ricorda TV Svizzera, all’eventuale accettazione della domanda non seguirebbe un’immediata distribuzione capillare della carne sintetica: la startup israeliana non scalerà la capacità di produzione a livelli industriali prima del 2030. Ma la politica elvetica intende intervenire prima. Il consigliere nazionale dell’Unione democratica di centro Pierre-André Page ha depositato una mozione per chiedere il divieto di produzione di carne sintetica nel Paese, insieme a severi controlli su quella di importazione. Lo stesso Page aveva già presentato un’interpellanza dello stesso tenore, la cui discussione era stata rimandata a quando il tema si sarebbe posto d’urgenza. Il momento è arrivato.
L’Italia si porta avanti
Page dice di ispirarsi al DDL presentato in Italia dal governo Meloni. DDL che, intanto, procede nel suo iter di approvazione. Dopo essere stato licenziato a marzo dal Consiglio dei Ministri, il testo ha ottenuto lo scorso 19 luglio l’approvazione anche da parte del Senato con 93 sì, 28 no e 33 astenuti. Ora lo attende il passaggio, potenzialmente conclusivo, alla Camera dei Deputati.
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