L’hanno chiesto a gran voce Paesi membri, partner e stakeholder, ora finalmente anche la Commissione propone il rinvio di un anno dell’EUDR. Se Parlamento e Consiglio europeo, come è legittimo attendersi, accoglieranno la richiesta, l’entrata in vigore del regolamento anti-Deforestazione slitta al 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e al 30 giugno 2026 per le PMI. “La proposta di estensione dei termini – recita il comunicato della Commissione – non intende mettere in discussione gli obiettivi dell’EUDR, bensì permettere agli operatori globali di aderire al regolamento senza problemi operativi”.
Il rinvio di un anno dell’EUDR
Sono stati, tra gli ultimi, il Congresso degli Stati Uniti e l’Organizzazione Mondiale del Commercio a chiedere il rinvio dell’EUDR. Prima di loro governi europei (come Germania e Italia), extra-europei (come il Brasile) e associazioni di categoria (come UNIC – Concerie Italiane). Il regolamento pone tanti problemi operativi, anche e soprattutto per i ritardi della stessa Commissione, che ora si accinge a pubblicare gli aggiornamenti delle linee guida e delle FAQ, oltre che a implementare il sistema informatico per le due diligence. L’EUDR era impossibile da applicare da dicembre 2024: si sarebbe trasformato nella paralisi del commercio internazionale dell’incolpevole pelle bovina, dalla nostra prospettiva. La presidente Ursula von der Leyen e il PPE ne avevano preso atto, mentre dalla Commissione arrivavano le ultime forme di resistenza all’ipotesi del rinvio. L’argine, finalmente, è crollato. Nel bene di tutti, sia chiaro: del contrasto ai fenomeni di deforestazione illegale e delle imprese europee. “I 12 mesi in più servono a introdurre in maniera più graduale il regolamento – recita il comunicato – e a garantirne l’attuazione corretta ed efficace”.
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