Il lungo processo di trasformazione della Cina, che si spoglia dell’abito di (sporca) fabbrica del mondo, raggiunge i primi risultati. Il nuovo scenario per la filiera della pelle locale riserva tante opportunità, ma anche molte insidie. Dogane zelanti, ingerenze e boomerang.
tratto da La Conceria 11/2018 – CLICCA QUI PER SCOPRIRE TUTTI CONTENUTI
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