La sfida di Alibaba alle griffe italiane: “Per i cinesi il lusso è principalmente francese”. Riprendetevi la gloria

Per i soldi, certo, ma anche per la gloria del fashion system italiano. Il gruppo Alibaba ha varato, per il Luxury Pavilion del portale Tmall, un progetto di promozione delle griffe nostrane del lusso: un paio di aziende al mese (si parte a giugno con Moschino), fino a 4 tenendo conto del coinvolgimento di brand non necessariamente dell’alto di gamma, si cimenteranno nella conquista del pubblico cinese con iniziative commerciali specifiche. Ecco, Christina Fontana, business development director di Alibaba Italia, presentando il progetto a MFF, sottolinea che non si tratta di mero business, per quanto ci sia da farsi notare su un mercato che entro il 2025 varrà il 45% del commercio globale di beni di lusso. È soprattutto una questione di prestigio: “I cinesi associano ancora il mondo del lusso prevalentemente alla Francia – spiega –, perciò i marchi italiani sono costretti a fare uno sforzo in più per conquistare la loro fetta di mercato”. Qual è il profilo del cliente cinese che si incontra su Tmall? È “giovane, laureato e ha una famiglia – continua Fontana –: spende in media 15.000 euro l’anno, effettuando il 90% degli acquisti tramite il canale smartphone”. Un cliente che ha, oltretutto, esigenze particolari: “Il brand italiano deve saper comunicare con l’acquirente – conclude –, che è mobile based e che si muove solo tramite app non potendo avvalersi dei motori di ricerca. I nostri clienti desiderano accedere a schede illustrate molto dettagliate. È importante perciò che le case di moda comunichino al meglio il proprio know how e il valore del made in Italy”.

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