La trade war si rilassa: segnali di distensione tra USA, Cina e UE

La trade war si rilassa: segnali di distensione tra USA, Cina e UE

Non si può dire che la grande stagione delle guerre commerciali sia finita. Ma almeno si può registrare che arrivano segnali di distensione dal triangolo (negli ultimi anni infuocato) USA, Cina e UE. Il fashion europeo e la pelle statunitense ne traggono beneficio.

Segnali di distensione

A tal proposito, Washington ha sospeso i dazi su cosmetici, borse e altri prodotti d’importazione francese per un valore di 1,3 miliardi di dollari l’anno. Le tariffe sono state annunciate a luglio 2020 come ritorsione alla digital tax imposta da Parigi sui colossi statunitensi come Google, Facebook, Apple e Amazon. L’Ufficio del Rappresentante del Commercio USA (USTR) afferma che i dazi del 25% sui prodotti d’importazione francese, tra cui anche la pelletteria di lusso, la cui applicazione sarebbe dovuta partire mercoledì 6 gennaio, sono stati sospesi a tempo indefinito. Sempre secondo l’USTR, la sospensione permetterà agli States di elaborare una risposta comune e coordinata alle indagini su imposte simili decise da 10 Paesi, tra cui l’Italia, che può considerarsi avvertita. La Francia, intanto, non farà marcia indietro. Secondo una portavoce del ministero delle Finanze francese citato da Reuters, Parigi non ha né sospeso la sua digital tax né promesso concessioni agli USA.

Benevolenza cinese

Di converso, il 2021 inizia anche con gesto di benevolenza cinese nei riguardi degli Stati Uniti. Il ministero delle Finanze di Pechino ha abbassato il dazio all’import per circa 883 prodotti. La mossa, annunciata il 23 dicembre ed efficace dal primo gennaio, individua prodotti e merci dalla grande domanda, di cui è necessario il veloce approvvigionamento per sostenere lo sviluppo industriale e tecnologico della Repubblica Popolare. LHCA, la sigla che rappresenta i trader di materia prima e la concia statunitense, sottolinea con piacere che tra le 883 categorie merceologiche che beneficiano della misura ci sono anche quelle relative all’industria e alla chimica conciaria.

Clemenza USA

Visto che il momento è propizio per gesti di clemenza, sarebbe il caso che anche gli USA ne riconoscano uno al Vietnam. Di fronte all’ipotesi che Washington imponga dazi all’import dal Vietnam, i CEO di più di 200 aziende della moda hanno firmato una lettera congiunta per chiedere a Washington di desistere dall’intento. “Siamo d’accordo sul fatto che i nostri partner debbano rispettare le regole del commercio internazionale – si legge –. Sosteniamo un maggiore impegno bilaterale con il Vietnam per risolvere i problemi. Rispondere con le tariffe minerebbe la competitività globale americana e danneggerebbe le imprese e i consumatori americani”. Tra i firmatari risultano gruppi del calibro di Nike, Steve Madden e Tapestry. (mv/rp)

Foto tratta da agendadigitale.eu

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