Il dibattito sulle risorse del fashion business per superare CRV si è ormai incanalato su binari consolidati. Che si scorrano le indagini dei centri di analisi, o le dichiarazioni dei grandi capitani d’impresa, si capisce che ci sono alcuni canali di sviluppo nel mirino di tutti: attività digitali e Cina innanzitutto. Ma c’è una domanda cui finora nessuno ha risposto. Un elemento è chiaro: le grandi, grandissime holding del lusso rivedono i costi, spostano gli investimenti e rielaborano il business model. Ma le piccole e medie imprese, e tutti i punti della filiera, come possono affrontare la sfida epocale del coronavirus?
Per superare CRV
Il numero 12 de La Conceria raccoglie le idee per rispondere, finalmente, al quesito. Come? Ascoltando l’opinione dei manager d’azienda (Francesca Orlandi di Valentino Orlandi, ad esempio) e delle associazioni di categoria (Assocalzaturifici e Assopellettieri). Nonché registrando le testimonianze di imprenditori della manifattura (Azzurra Morelli di Pellemoda) e della distribuzione (Ercole Cellino de Il Duomo). In questo modo si delinea il piano d’azione del sistema moda italiano. Perché le leve da azionare ci sono: le proprie peculiarità possono trasformarsi in un prezioso spazio di autonomia. Al tema delle dimensioni si può sopperire con le aggregazioni di filiera, o comunque con le sinergie. Le competenze sono il bene immateriale più prezioso, su cui continuare a investire.
Clicca qui per sfogliare La Conceria n. 12
Qui se non sei abbonato e vuoi scoprire le formule di sottoscrizione
Leggi anche: