Le scarpe rosse indossate oggi, esposte nelle piazze e nei luoghi pubblici delle città di tutto il mondo, ricordano la traccia di una violenza subita, sono il simbolo della vita strappata a una donna e il gesto di chi non si arrende. Si celebra oggi la Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne e la scarpa torna a essere l’oggetto emblematico di una marcia di protesta per chi non vuole dimenticare un problema che affligge la nostra società. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, una donna su 3 (il 35% delle donne) ha subito una forma di violenza da parte di un uomo. E solo in Italia sono 6 milioni 788 mila (il 31,5%) le donne vittime di violenza fisica o sessuale. Sono moltissime le iniziative e manifestazioni che utilizzano le scarpe rosse per lanciare un segnale di solidarietà. La prima ad usarle fu l’artista messicana Elina Chauvet nel 2009 per denunciare, attraverso le sue opere, i rapimenti, gli stupri e gli omicidi di donne messicane che dal 1993 rimanevano impuniti nella cittadina di Ciudad Juàrez. Raccolse scarpe di colore rosso, simbolo di sangue e violenza, e iniziò ad esporle nelle piazze. Con il suo progetto Zapatos Rojos l’artista accese i riflettori su una situazione dove i media e la legge non erano arrivati. Oggi si continuano ad usare le scarpe rosse per lo stesso messaggio, anche in numerose città d’Italia, per sensibilizzare l’opinione pubblica. (mvg)
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