Un export pari a 9,9 milioni di metri quadri di pelli, in calo del 33,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, per un giro d’affari di 77,6 milioni di dollari, a sua volta in calo del 47,6% su base annua. La concia brasiliana, scorrendo i dati forniti da SECEX (l’agenzia per il commercio estero di Brazilia) nel mese di luglio ha vissuto una brusca frenata. Colpa (si fa per dire) dei primi 3 clienti Cina, USA e Italia, i cui acquisti sono calati rispettivamente del 22,5%, 18,2% e 27,5%. Gli effetti dello stop si leggono in tutte le tipologie merceologiche: perdono terreno pelli finite (-25,3%), salate (-26,4%) e wet blue (-26,6%). Se per l’industria delle pelle brasiliana luglio è stato un mese tanto nefasto, non si può dire lo stesso per l’agosto della carne: stando ad anticipazioni Reuters delle valutazioni SECEX, con un export di oltre 144.000 tonnellate, la filiera segna il +17,6% su base annua, segnando così il miglior risultato mensile da maggio 2007.
TRENDING