Lineapelle is on fire. Già, per il salone milanese è stata una settimana (come si dice) trending tra progetti futuribili e ritorni in presenza. In altre parole, tra Hyundai e New York. Ma, per la filiera, è scoccata anche l’ora dei bilanci annuali di griffe e grandi conglomerati. Tra quelli finora diffusi, spicca per la sua quasi incredibile dirompenza quello di LVMH. Numeri astronomici, che pongono la corazzata di Bernard Arnault in una dimensione che pare distante anni luce da quella di certe situazioni di mercato. Per esempio, quella nella quale da tempo si agita Conbipel e che potrebbe essere finalmente giunta a una svolta risolutiva.
Lineapelle tra Hyundai e New York
Step 1: Hyundai. Con la casa coreana, nello specifico con Hyundai Transys (produttore globale di parti per auto e affiliata di Hyundai Motor Group), Lineapelle ha lanciato il prototipo di una concept car che si pone come massima espressione di quella che si definisce “mobilità rigenerativa”. Il progetto avrà la sua consacrazione ufficiale durante la prossima Lineapelle, dal 22 a al 24 febbraio a Fieramilano Rho. Step 2: New York. Dopo due anni di assenza fisica, Lineapelle è tornata in presenza al Metropolitan Pavilion di Manhattan. Ed è stato un bel tornare.
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Il record di LVMH
Diciamo che qui da dire non c’è proprio niente. Parlano, anzi cantano in coro ad altissimo volume, i numeri. Perché LVMH ha chiuso un 2021 strabiliante non tanto nei confronti del 2020 (sarebbero stato banale e fin troppo facile), quanto sul 2021. Soprattutto, ad andare alle stelle è stata la sua divisione Fashion & Leather goods prefigurando ulteriori record nel 2022. Cosa che, nel loro “piccolo” e in un’area comunque di positività, ancora non riesce a Ferragamo e Aeffe.
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Il futuro di Conbipel
Dai che forse ci siamo. Si avvia a una soluzione positiva la crisi (iniziata nel 2017) di Conbipel. Il Commissario Giudiziale ha ricevuto 3 offerte vincolanti. Deadline per l’asta: 1° aprile 2022.
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