Si è parlato molto di griffe e lusso, in quest’ultima settimana. Si è parlato di Hermés e degli eredi del fondatore, perché hanno annunciato che fino al 2041 si terranno la maggioranza della maison. Il che suona come un messaggio a LVMH che in passato tentò di scalarla. E, a proposito di LVMH, l’Assemblea Annuale degli azionisti ha ratificato l’eternalizzazione di Bernard Arnault, che manterrà la sua carica fino a 80 anni. Ma di lusso, sulle nostre pagine digitali, si è parlato soprattutto a causa dell’emersione di alcuni profondi malumori in Cina. La causa? Una sorta di opacità commerciale chiamata peihuo. Rimanendo nel perimetro dell’alta gamma, ha fatto notizia anche l’analisi sulla nuova e futuribile dimensione di Celine. Poi, spazio all’ennesimo grido d’allarme marchigiano in relazione alle sanzioni imposte a Mosca. Senza dimenticare, immergendoci nel contesto della concia, la decisione del Gruppo Mastrotto di raddoppiare il premio di produzione ai propri dipendenti, di cui abbiamo scritto qui.
L’opacità delle griffe in Cina
Il peihuo è la pratica di imporre ai clienti l’acquisto di una serie di prodotti accessori (prodotti d’accompagnamento, traducendo liberamente la parola cinese) prima di consentire l’acquisto del prodotto iconico davvero desiderato. In Cina pare sia diventata una prassi che coinvolge griffe di primo livello. Per esempio, Hermès. Secondo Business of Fashion è “il segreto peggio custodito del retail di lusso” e sui social il malumore (per dirla con educazione) dei consumatori cinesi sta diventando piuttosto assordante.
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https://www.laconceria.it/retail/le-leggi-non-scritte-del-lusso-che-ai-cinesi-non-piacciono-piu/
I danni delle sanzioni
Premesso che martedì 26 a Mosca è in calendario Obuv (vedremo di capire quel giorno in che modo aprirà i battenti) di Russia e sanzioni si continua a discutere. Inevitabile perché, in particolare nel distretto calzaturiero marchigiano, più passa il tempo e più la situazione peggiora.
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https://www.laconceria.it/calzatura/il blocco ferma-i-pagamenti-il-danno-e-a-noi-non-ai-russi/
Il futuribile presente di Celine
La maison che fa capo a LVMH ha lanciato il suo guanto di sfida. A chi? A se stessa, al lusso in generale e a quello di segmento più hard in particolare. Lo ha fatto con la collezione chiamata Haute Maroquinerie in pregiatissima pelle di coccodrillo. Obiettivo: continuare a bruciare le tappe, andando a insidiare entro 5 anni i 6 miliardi di Dior. Ma, soprattutto, elevandosi sopra “il lusso di massa”.
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https://www.laconceria.it/lusso/sempre-piu-su-celine-gia-oltre-i-2-miliardi-ed-e-solo-linizio/