Occhiali sul naso, luce fioca, macchina da cucire che corre. Jesús è l’ultimo sellaio di Salamanca, l’ultima mano della capacità in grado di mettere insieme selle, stivali e accessori in pelle per i toreri più famosi e per i cowboy spagnoli. Un mestiere in via d’estinzione a cui CRV ha probabilmente inferto il colpo letale.
L’ultimo sellaio di Salamanca
Javier Lorenzo di lagacetadesalamanca.es ha fatto visita a Jesús nei 30 metri quadrati del suo laboratorio. Un piccolo tour tra pelli e macchinari per lavorarle, che è anche un viaggio nel tempo e un’immersione nella cultura di Salamanca. Jesús ha 57 anni e da 40 lavora la pelle, realizzando selle e calzature per i toreri più famosi di Spagna. Tutte le loro misure sono custodite in preziosi appunti conservati con attenzione. Per loro ha passato ore e ore chino su macchinari vecchi di 100 anni, tagliando e cucendo insieme le pelli che si fa arrivare da Villarramiel, 150 chilometri a nord di Salamanca. Qualcosa arriva anche da altre città, come il camoscio chiaro o la pelle di pecora conciata ad Elda, che utilizza per gli zahones, protezione in pelle che toreri e mandriani indossano sopra i pantaloni.
Professione in estinzione
Ma la sua è un’arte che sta sparendo. “Prima dell’arrivo del Coronavirus la situazione era già complicata – racconta l’artigiano -, ma questo potrebbe essere il colpo di grazia e non so cosa succederà”. Le corride non si svolgono e i toreri non lavorano più, quindi non fanno acquisti. E così il business di Jesús è fermo. Tutti i suoi prodotti sono fatti a mano, dal primo all’ultimo punto di cucitura, e durano una vita intera. “Questo è il problema – dice scherzando -, ma se li faccio male nessuno li compra da me”. Jesús non vuole lasciare, ma prima o poi smetterà di lavorare. Non ha alcun apprendista. E quando abbasserà la serranda per andare in pensione, difficilmente in quel laboratorio torneranno a vedere la luce le selle dei toreri. (art)
Nella foto, titolo e immagini tratte da lagacetadesalamanca.es
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