Frode informatica e sostituzione di persona in concorso. Sono i reati contestati alle quattro persone che dovranno comparire davanti al giudice del Tribunale di Fermo. La banda era riuscita a clonare la sim facente capo a un calzaturificio di Monte Urano e a farsi accreditare 68.000 euro. Circa due mesi fa, i Carabinieri hanno bloccato il “giochetto” riuscendo a recuperare quasi 30.000 euro.
La banda
La banda si compone di tre uomini italiani e una donna albanese, tutti con dimora nelle province di Napoli e Caserta e tutti già noti alle forze dell’ordine. I malviventi hanno clonato la sim telefonica attiva in un calzaturificio di Monte Urano (Fermo), dicevamo. Attraverso questa si sostituivano all’amministratore, compiendo diverse operazioni bancarie per il valore di circa 68.000 euro. I Carabinieri di Monte Urano hanno smascherato la frode informatica, nonché evitato il ripetersi di nuove operazioni che avrebbero ulteriormente prosciugato le casse dell’azienda. Hanno recuperato fin qui quasi 30.000 euro. Ovvero la somma che la banda ha distribuito su vari conti correnti italiani. La restante parte non recuperata è stata invece spedita su conti correnti all’estero ed è oggetto di indagine. Secondo Il Resto del Carlino, gli indagati sono stati rinviati a giudizio e ora dovranno comparire al Tribunale di Fermo. (mv)
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