Ora, a ragion veduta, in Messico c’è chi grida allo scandalo. Perché si è scoperto che l’impianto di depurazione delle acque dell’Alto Río Blanco (stato federale di Veracruz), costruito nel 1995 e dal 2004 in gestione alla multinazionale giapponese Mitsui & Co, non depura proprio niente. Proprio così. In seguito a verifiche si è scoperto che il gestore non solo non ha tutte le autorizzazioni necessarie, ma che, soprattutto, dall’impianto “escono acque ancora più contaminate che prima del trattamento”. Per questo lo scorso 21 agosto la locale autorità per la protezione dell’ambiente (PMA) lo ha chiuso.
Lo scandalo in Messico
Come scrive El Paìs (foto), il depuratore dell’Alto Río Blanco è tra i più grandi del Messico. Riceve le acque da sei municipalità dove vivono oltre 250.000 persone e dove sono attive almeno 200 fabbriche, tra cui cartiere, birrifici e concerie. In seguito alle segnalazioni di residenti e centri per la salute, ispettori di PMA hanno eseguito i sopralluoghi con i quali hanno accertato le mancanze della gestione di Mitsui. Mancanze che riguardano sia l’incapacità di rispettare le indicazioni di legge sui risultati da ottenere in seguito al trattamento delle acque che la documentazione necessaria per operare nel settore. Scaduto anche il termine concesso per adeguare pratiche e strutture, PMA ha optato per la chiusura temporanea del depuratore. Mitsui, che gestisce dal 2022 un depuratore anche nello stato di Jalisco, contesta le accuse.
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