Ora è ufficiale: Michael Kors acquista Jimmy Choo per 896 milioni di sterline (poco più di un miliardo di euro), vale a dire a un costo di 2,3 sterline per azione, pagando cioè un premio del 36,5% rispetto al prezzo precedente all’annuncio di vendita del brand di calzature. Termina così il tormentone iniziato ad aprile, quando il gruppo JAB, intenzionato a dismettere i propri asset nell’industria del lusso, ha annunciato di aver messo in vendita la griffe fondata nel 1996 dall’omonimo stilista malese. Negli ultimi mesi si sono affacciati diversi pretendenti per Jimmy Choo, da Investcorp alla finanziaria cinese titolare di PizzaExpress. A spuntarla è stato chi, sin da subito, è sembrato il gruppo che aveva i maggiori interessi strategici a concludere l’operazione. Con questa mossa Michael Kors risponde, in una sfida tutta interna al premium statunitense, all’acquisizione di Kate Spade operata da Coach in primavera. A quanto si apprende dalla stampa internazionale, la nuova proprietà di Jimmy Choo lascia a Pierre Denis il ruolo di ceo della griffe, mentre pone tra gli obiettivi il raggiungimento del miliardo di dollari di fatturato, da perseguire con il potenziamento della collezione Uomo e con aperture sul mercato asiatico. A proposito di acquisizioni, è circolata nei giorni scorsi l’indiscrezione secondo la quale il gruppo italiano OTB avrebbe adocchiato Belstaff, uno dei brand messi sul mercato da JAB. Renzo Rosso, patron di Only The Brave, per ora nega. Ma in passato ha anche detto di non essere interessato a Marni, ad esempio, salvo poi comprarlo. È una vicenda da tenere d’occhio.
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