Milano, il protocollo anti-caporalato è pronto: ecco cosa prevede

Milano, il protocollo anti-caporalato è pronto: ecco cosa prevede

È in fase avanzata lo studio del protocollo anti-caporalato nella filiera lombarda della moda. Documento che la Prefettura e il Tribunale di Milano hanno voluto in seguito ai casi che hanno riguardato alcune griffe del lusso.

La bozza

La bozza del protocollo anti-caporalato prevede la formazione di un database a cui le imprese terziste possono iscriversi, dichiarando di rispettare le direttive contenute, come i contratti collettivi nazionali e l’applicazione delle norme UE previste per la sostenibilità dell’industria del fashion. L’obiettivo è arrivare alla definizione condivisa degli standard produttivi da rispettare all’interno delle filiere.

 

 

Il favore delle associazioni

“Molte delle note che Confindustria Accessori Moda ha evidenziato in questi mesi sono state recepite e inserite nel progetto” è il commento a MFF della presidente Giovanna Ceolini. Che ha evidenziato come il protocollo d’intesa è “finalizzato a dare trasparenza nei contratti di appalto nel settore moda e accessori, a proteggere la filiera dai tentativi di infiltrazione della criminalità e a potenziare le tutele per i suoi operatori”. Una volta siglato, il protocollo sarebbe valido solo nell’ambito della regione Lombardia. Il suo futuro? “O diventa legge oppure diventa uno standard di mercato per le aziende che a quel punto potrebbero estendere la cosa ad altre imprese d’Italia” commenta Sergio Tamborini, presidente di Confindustria Moda, a Il Sole 24 Ore. Per lo stesso Tamborini la firma ufficiale del documento potrebbe arrivare al massimo entro un mese. (mv)

In foto (dal Ministero dell’Interno) la Prefettura di Milano

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×