Correva l’anno 1999 e in Romagna, a Gatteo, una banda di ladri compì quella che fu definita “una spettacolare rapina” ai danni del calzaturificio Pollini. 15 anni dopo si torna a parlare di quel furto perché, nonostante tutte le indagini svolte e il rinvio a giudizio di tre imputati, il reato “non c’è più”. Si è giunti infatti alla prescrizione in quanto il tribunale del riesame di Bologna ha chiesto la diversa configurazione del reato, passato da rapina a ricettazione. Era il 4 febbraio del 1999 quando una banda specializzata, formata da una quindicina di componenti, fece irruzione nello stabilimento poco dopo la chiusura dell’azienda. Tutti i dipendenti furono bloccati e immobilizzati con nastro adesivo, poi con due camion la banda ripulì l’azienda portando via intere collezioni di calzature e capi d’abbigliamento pronti per essere spediti nei negozi di tutto il mondo. Alcuni giorni dopo un agente delle forze dell’ordine, nei pressi dell’aeroporto di Linate a Milano, individuò un camion rubato che si dirigeva verso un capannone in disuso. All’interno furono trovati i due camion con tutta la merce rubata e i passamontagna usati dai banditi. Grazie a questo ritrovamento Pollini riuscì a salvare la stagione, consegnando la merce ordinata in varie parti del mondo. Nel blitz i carabinieri bloccarono e arrestarono tre persone, tutte residenti in provincia di Napoli. Alcune accuse (detenzione di armi e sequestro di persona) erano cadute davanti al Gip, il resto è finito ieri in prescrizione con il passaggio del reato. Come se niente fosse mai accaduto… (f.f.)
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