Dal 2014 si autoproduce 620 fatture di acquisto di 50 ignari calzaturifici italiani per poter frodare l’IVA. La Guardia di Finanza è intervenuta per sequestrargli 11 immobili e 13 conti correnti per un valore equivalente a un milione di euro. Protagonista della vicenda è un imprenditore operante nel settore calzaturiero, che è stato iscritto nel registro degli indagati.
50 ignari calzaturifici
Il protagonista della vicenda ha 62 anni ed è di Este. È il rappresentante legale di una società della bassa padovana operante nel settore della fabbricazione di forme per calzature. Lo accusano di aver utilizzato false fatture di acquisto, che si sarebbe autoprodotto sfruttando nomi e dati di ignare aziende. Secondo quanto riporta Padova Oggi, dal 2014 la società ha prodotto 620 fatture per operazioni inesistenti, per un imponibile di 4,5 milioni di euro. Queste “apparentemente” risultavano emesse da 50 calzaturifici dislocati sul territorio nazionale. I fornitori coinvolti avevano in alcuni casi collaborato in precedenza con la società padovana. In altri, sono risultati totalmente estranei all’indagato.
Le indagini
Le fatture “fai da te” venivano poi regolarmente registrate in contabilità e generavano un sostanzioso credito IVA. Sulle operazioni sospette ha indagato la Procura della Repubblica di Rovigo, che ha deciso di disporre il sequestro dei beni e dei conti correnti dell’uomo per un valore complessivo di 1 milione di euro. Il sequestro è stato eseguito dal Comando provinciale delle Fiamme Gialle di Padova. (mv)
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