Pakistan, la produzione di pelle aumenta (+4%), la concia chiede zero tasse sulla materia prima. Il Vietnam si struttura

Nei primi 9 mesi dell’anno fiscale la produzione di pelle finita del Pakistan è aumentata del 4%. Nel periodo che va da luglio 2016 allo scorso marzo, si legge su leatherbiz.com, il volume totale ha raggiunto i 19,6 milioni di metri quadri, mentre l’anno precedente erano 18,8. Perdono quota, invece, la produzione di scarpe (-26,8%) e di suole in pelle (-32,7%). Proprio il clima di incertezza dell’economia locale spinge l’associazione nazionale della pelle (PTA) a chiedere al governo di Islamabad di abolire l’imposizione fiscale sull’import di materia prima conciaria (pelli grezze e wet blue), oltre che su macchinari e accessori. In Vietnam, intanto, per sostenere lo sviluppo della locale industria calzaturiera, le province di Ha Tinh e Thai Binh si propongono come siti di sviluppo di distretti conciari. La filiera della scarpa, in buona parte controllata da società estere o terziste per conto di brand internazionali, ha bisogno di una catena dei materiali affidabile: “Purché ni linea con gli standard sulla sostenibilità ambientale”, commentano portavoce delle amministrazioni locali con i media.

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