Il bilancio racconta di sigilli a 34 concerie e notifiche a ulteriori 245 imprese. Per la concia pakistana l’estate volge al termine con un round di controlli da parte delle autorità locali. Da Sialkot, nello stato del Punjab, arriva la notizia di verifiche alle imprese manifatturiere (dell’area pelle, ma non solo), terminate con sanzioni per reati ambientali.
Sigilli a 34 concerie
La concia pakistana viene da mesi tormentati. A inizio 2023 si era prospettata la possibilità di veder crescere le occasioni di business in Russia, dove a causa delle sanzioni il ponte commerciale con l’Europa si era ridotto (se non annullato). Ma rimangono intatti i problemi della filiera, che ha invocato investimenti dalla Cina per colmare il gap infrastrutturale che le impedisce di raggiungere gli standard internazionali. Dalle notizie pubblicate dalla testata Urdu Point apprendiamo che gli investimenti non sono arrivati e che i limiti infrastrutturali sono ancora al loro posto. Le autorità hanno chiuso 34 concerie per reati ambientali (con annessa multa da 170.000 rupie pachistane, vale a dire circa 500 euro al cambio attuale) e notifiche a 245 proprietari di concerie.
Elaborazione grafica della bandiera pakistana dal web
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