Meglio tardi che mai. Pelletteria Moreno assume i 57 dipendenti che fino a metà novembre operavano senza contratto. L’azienda di Melito (Napoli) lo scorso 16 novembre è stata trovata dai nuclei NIL e NAS dei Carabinieri, impegnati in verifiche sulla mensa, a fare ampio ricorso al lavoro nero. Moreno, si apprende dal Messaggero, è ora impegnata a ottenere il dissequestro dell’opificio, così da poter riprendere la produzione.
Moreno assume 57 dipendenti
La posizione di Moreno è affidata a una nota di Rosario Pagliuca, avvocato difensore dell’imprenditore Vincenzo Capezzuto. “Come da impegno preso innanzi al GIP nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il signor Capezzuto ha assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato tutti gli operai in nero – si legge – ed è ora pronto a ripartire, una volta dissequestrato definitivamente l’opificio”. Mentre Capezzuto rimane agli arresti domiciliari, Pagliuca ha ottenuto dal Tribunale di Napoli Nord il dissequestro temporaneo dell’azienda. In questo modo, riporta ancora il Messaggero, è possibile il sopralluogo dei tecnici che poi si occuperanno dei lavori di regolarizzazione della fabbrica (sicurezza, primo soccorso etc).
Le condizioni ostative
“Su Moreno pendono due condizioni ostative all’apertura – continua la nota di Pagliuca –. La prima è di carattere amministrativo. Ha già trovato soluzione grazie all’assunzione di tutti i lavoratori non contrattualizzati”. La seconda? “Resta il sequestro penale dell’opificio, che saneremo provvedendo a colmare le inadempienze rilevate. L’obiettivo è riaprire subito e riprendere l’attività”. Moreno, poi, è chiamata a sanare anche la propria posizione con l’INPS.
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