PETA come d’abitudine: tanto fumo, niente arrosto, molta ipocrisia

Gli animalisti di PETA hanno pubblicato un nuovo spot contro l’uso della pelle esotica nella moda. Ecco il senso della clip horror: i clienti di una boutique curiosano tra i prodotti di pelletteria in esposizione; quando aprono le zip delle borse o delle giacche, scoprono al loro interno gli organi vivi degli animali da cui provengono i materiali. A realizzare la clip per PETA è l’agenzia statunitense Ogilvy & Mather, big della comunicazione che vanta collaborazioni con Coca Cola e Shell, ma anche con griffe come Tod’s e Armani. Ma come, PETA si affida ai consulenti dei suoi stessi nemici? E quanto gli costa? Intanto il ramo italiano dell’organizzazione, per confermarsi all’altezza della casa madre, il 24 maggio ha inscenato una protesta davanti alla sede milanese di Prada (di cui possiede delle quote, come ne ha di Hermès). Unica nota di rilievo: l’ex gieffina Daniela Martani in déshabillé (nella foto). Nelle strategie di PETA c’è più fumo che arrosto. Ne parliamo nel prossimo numero di Mdp–La Conceria, in distribuzione mercoledì primo giugno. (rp)

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