Ora che le imprese della moda stanno affrontando rincari lungo tutto la filiera, ci sono due aspetti da considerare. Il primo è l’augurio che la congiuntura si ponga effettivamente come “la wake up call per l’innovazione e l’efficientamento” delle stesse imprese. Che così, osserva Stefano Fenili (partner di Bain & Company) dalle colonne de La Conceria n. 2, possono deviare una parte dello stress lontano dai listini e, soprattutto, preservare le marginalità. Dall’altro è ancora più importante che tutti dimostrino “solidarietà di filiera, con i player più forti, tipicamente quelli a valle della catena del valore, in grado di capire l’attuale situazione e accettare incrementi di prezzo da parte dei loro fornitori”.
Lo stress delle imprese della moda
Il numero 2 – 2022 de La Conceria è un numero monografico sulla questione prezzi e rincari. Che, come vi spieghiamo, investe in primis la filiera della pelle. E, più in generale, l’industria della moda. Aumentano i costi delle commodities, dell’energia e dei trasporti. “Tutte le aziende provano a recuperare efficienza – sono le parole di Fenili a La Conceria –, attraverso sia iniziative di ottimizzazione ed innovazione produttiva ma anche di efficientamento costi. Non possono tagliare troppo però, perché il rischio è poi di non trovarsi pronti in vista della ripartenza”.
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