Scarpe e articoli in pelle rappresentano la categoria a “maggior rischio chimico”, insieme a giocattoli e articoli di puericultura (gli addolcitori della plastica, che possono causare problemi di fertilità), e bigiotteria (ad esempio metalli pesanti nocivi). L’analisi arriva dai dati pubblicati dalla Commissione Europea che collabora con gli Stati membri per garantire che i beni di consumo immessi sul mercato europeo siano sicuri, avvalendosi del sistema di allarme rapido per i prodotti pericolosi non alimentari. Per quanto riguarda calzature e prodotti in pelle il “problema” è quasi sempre la presenza di cromo VI, che nel 2014 ha generato il blocco o la confisca di 2.435 i prodotti non alimentari cui è stato impedito l’ingresso sul mercato europeo (+3% rispetto al 2013). Il 64% era di provenienza cinese. (mv)
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