Il ritorno: colpa di Cersaie?

Una delle versioni circolate a Bologna sul ritorno di Lineapelle a Milano è quella che accusa Confindustria Cersaie di avere rifiutato di spostare l’inizio dei suoi allestimenti. Solitamente cominciano a metà settembre, anche se pare ci siano ogni tanto strappi alla regola, per cui qualche allestitore entra prima. Lineapelle aveva chiesto il 10-12 settembre 2014, perciò il suo disallestimento di 3 giorni sarebbe terminato il 15, quasi in tempo per le piastrelle, che si sarebbero dovute sacrificare spostando di qualche ora o giorno l’avvio dei propri lavori. L’opposizione, rivolta tra l’altro contro un’altra associazione confindustriale, la conciaria, era parsa ad alcuni anomala ed immotivata, essendo mancato qualsiasi contatto tra le due categorie imprenditoriali, stante il filtro attuato dal locatore. I giudizi esterni su entrambe sono sempre apparsi positivi, in assenza totale di screzi o rivalità; semmai, avrebbero potuto prima o poi impostare una collaborazione strategica in funzione di un comune utilizzatore, l’arredo. Adesso, a mano a mano che si chiariscono fatti e responsabilità, gira una voce diversa, che elimina le ombre ipotizzate nei rapporti fra le due organizzazioni. Le istanze di Lineapelle nella loro gravità sarebbero arrivate a Cersaie con mesi di ritardo, perché credute pretestuose e irricevibili da chi avrebbe dovuto trasferirle immediatamente, quando cioè, tra settembre e ottobre dell’anno scorso, ci sarebbe stato il tempo per pianificare preparazione di stand e annunci ai mercati. Se ciò fosse avvenuto, Cersaie avrebbe forse aiutato Lineapelle, in piena emergenza di calendario e di assedio concorrenziale. Lo sosterrebbe un certo numero di addetti ai lavori, dietro l’anonimato per timore di rappresaglie, viste le frequenti liti giudiziarie in cui da alcuni anni il quartiere ha preso a buttarsi.

Anticipazione da MdP La Conceria, n.15/2014

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