Crafted Society è pronta al decollo. Vuole coinvolgere 1.000 artigiani italiani entro la fine del 2022 e 25.000 entro il 2027. Crafted Society è un progetto lanciato nel 2015 da Martin Johnston (ex manager di grandi brand, a destra nella foto) e dalla moglie Lise Bonnet. La società ha sede in Olanda e ha come obiettivo, con alcune novità, la democratizzazione del lusso attraverso la vendita di prodotti made in Italy: dalle materie prime alla manifattura. Ecco la nostra intervista a Martin Johnson.
Salviamo gli artigiani italiani
Di recente avete lanciato il servizio di abbonamento: perché?
A novembre 2020 ci siamo chiesti: stiamo facendo tutto il possibile per sostenere i nostri partner italiani? La risposta è stata che dovevamo fare di più, pensando fuori dagli schemi. Così è arrivata l’idea di due abbonamenti (Club e Sole) per l’’iscrizione al Crafted Society Club con i quali diamo la possibilità ai nostri clienti di avere i prodotti al prezzo più giusto, quasi di fabbrica.
Come funzionano?
L’abbonamento Club costa 120 euro l’anno è dà diritto a una serie di bonus. Per esempio, il 40% di sconto sui prodotti. Per Sole si pagano 780 euro annui con i quali si possono scegliere 4 paia di scarpe e l’iscrizione al Crafted Society Club
Quando è stata lanciata l’iniziativa e che risposta avete avuto?
Un paio di mesi fa. La risposta è stata oltre le nostre aspettative. Essere il primo marchio di lusso a introdurre un servizio di abbonamento nel nostro modello di business è stato accolto a braccia aperte dalla nostra community. Abbiamo più di 70 clienti che si sono iscritti nei primi due mesi.
Pronta al decollo
Qual è stato l’impatto della pandemia per voi e per gli artigiani italiani?
Il nostro Fitting Room di Amsterdam è rimasto chiuso per molto tempo e anche gli artigiani italiani sono stati messi a dura prova da molti fattori negli ultimi 18 mesi. Riduzione di ordini, aumenti di prezzo e carenza di materie prime, ecc. Tuttavia, sia noi che i nostri migliori partner stiamo superando la tempesta e usciremo tutti da questa pandemia più forti e più appassionati che mai.
Avete aggiornato i vostri piani aziendali?
Abbiamo iniziato con 4 categorie di prodotto, 4 aziende di prodotto finito, 4 fornitori di materie prime e 8 fornitori di componenti, tutti italiani. Oggi abbiamo 10 laboratori di prodotti finiti ed entro il 2021 abbiamo in programma il lancio di nuovi prodotti e l’incremento dei laboratori. Poi: più di 25 fornitori di materie prime e oltre 30 di componenti. Ci aspettiamo di superare i 1.000 artigiani entro la fine del 2022, mentre l’obiettivo è quello di raggiungere 25.000 artigiani entro il 2027. È una cifra elevata che siamo sicuri di poter raggiungere.
State ancora pensando di aprire negozi fisici?
Sì. In Olanda, Regno Unito, Germania, Italia, Scandinavia, Francia e Stati Uniti.
Prospettive e futuro
Come vedete il vostro futuro?
In modo estremamente incoraggiante. La pandemia in realtà ci ha aiutato molto perché i nostri clienti sono diventati ancor più socialmente consapevoli nei loro acquisti. Anche varie ricerche dicono che il consumatore del lusso si sta evolvendo e richiede una serie di brand value che rispecchiano i suoi valori personali. Abbiamo tutte le carte in regola in questo senso ed è una posizione di forza. L’aggiunta di un servizio di abbonamento, potenziato dalla tecnologia, significa che Crafted Society è pronta al decollo.
Più in generale, quali sono le prospettive dell’artigianato italiano?
L’artigianato italiano è stato seriamente colpito. Ma l’Italia resta ancora la migliore al mondo nella produzione di articoli di lusso. Credo che il settore sopravviverà e si riprenderà, forse con meno marchi e artigiani rispetto a quelli che c’erano prima della pandemia. Personalmente, mi piacerebbe vedere il governo italiano utilizzare i fondi europei per proteggere a tutti i costi l’eredità culturale dell’artigianato italiano. Dal canto nostro, l’anno prossimo lanceremo la nostra fondazione Luxury for GOOD con la quale aiuteremo apprendisti e artigiani a mantenere vivo il loro mestiere.
Pensate che per le piccole aziende italiane la soluzione sia aggregarsi?
Il settore e le aziende potrebbero avere più forza nei numeri e attraverso le collaborazioni. È una domanda che ha un tempismo perfetto perché stiamo creando un evento a cadenza annuale chiamato La Notte degli Artigiani. Celebreremo tutti i nostri maestri artigiani e i nostri partner, per restare fedeli alla nostra promessa di puntare i riflettori su di loro. Speriamo che questo evento cresca di anno in anno e che Crafted Society diventi il catalizzatore per le presentazioni, la condivisione delle conoscenze e la connettività tra la migliore comunità di artigiani in Italia. (mv)
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